Come avviene la visita del medico specializzato in otorinolaringoiatria

Si vous n'avez pas fait le diagnostic d'un vertige
à l'interrogatoire, vous ne le ferez jamais.
Lermoyez 1858-1929
L'anamnesi rappresenta il primo step dell'approccio medico-paziente e condiziona il raggiungimento della diagnosi corretta. Nell'inquadramento del paziente vertiginoso, in particolare, circa il 40% delle diagnosi si pone già sulla base di informazioni che emergono durante il colloquio, un altro 40% si basa sull'esame clinico e solo il 20% è il risultato di esami strumentali più lunghi ed onerosi o addirittura di esami neuroradiologici.
Il medico avrà cura di indagare in modo attento e scrupoloso principalmente 3 ordini di problemi nel paziente vertiginoso:
1. CARATTERISTICHE DEL SINTOMO che comprendono una migliore definizione delle connotazioni qualitative e temporali (modalità d'insorgenza, durata, fattori favorenti/scatenati/aggravanti, ecc.);
2. SEGNI E SINTOMI ASSOCIATI che talvolta possono anche non essere riferiti spontaneamente dal paziente in quanto trascurati a fronte della preoccupazione provocata dal sintomo principale;
3. ANTECEDENTI ANAMNESTICI SIGNIFICATIVI (ad es. traumi, infezioni, interventi chirurgici, terapie farmacologiche, ecc.).
Al termine di un'anamnesi così condotta, dovremmo avere a disposizione tutte le informazioni necessarie per formulare una diagnosi che andremo poi a confermare con un esame clinico altrettanto rigoroso.

L'esame vestibolare consiste essenzialmente nella valutazione di particolari movimenti oculari involontari che compaiono in caso di vertigine, ossia il nistagmo. Il medico ORL dovrà indagare la presenza e le varie caratteristiche del nistagmo, ed in base a molteplici peculiarità di comparsa, direzione, ritmo, persistenza, lateralità del nistagmo stesso sarà quasi sempre in grado di confermare il sospetto diagnostico posto all'anamnesi e di indirizzarsi verso un determinato tipo di disturbo vertiginoso. In altre situazioni la diagnosi è più complessa, per caratteristiche atipiche del nistagmo riscontrato, oppure per l'assenza del nistagmo stesso. Questi casi, non rari, sono di più complessa valutazione e devono sempre contemplare una attenta diagnosi differenziale da parte del medico non solo all'interno dei diversi tipi di labirintopatia periferica ma anche di disturbi di altro genere, di origine centrale (neurologica) o muscoloscheletrica o cardiologica.